Ilaria Atena Negri
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Riprendersi il Corpo è un progetto trasversale al servizio di tutti che nasce dall’emergenza che stiamo vivendo da quando, il 21 febbraio 2020, è stato necessario adeguarsi a un nuovo modo di vivere:
lontani, isolati, separati, mascherati, senza Corpo.
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In questo periodo ci hanno detto solo che il Corpo nostro e quello degli altri è un luogo di pericolo.
Questo pensiero, che le trasmissioni e i media hanno continuato a sostenere e divulgare in modo ossessivo, è destabilizzante e ci inocula paura.
Riprendersi Il Corpo quindi riguarda tutti, e nasce da un fatto: l’Uomo nasce dall’Humus, dalla Terra, e si chiama Adama, cioè Terra. Questo è lo stato in cui esiste ed è in equilibrio, in pace con se stesso.
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Il Corpo è indispensabile per il benessere psicofisico, la cultura cristiana e le spiritualità di tutti i tempi e le latitudini lo indicano in modo chiaro: il Corpo è un Tempio, è la nostra casa.
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È il luogo in cui abitiamo, è la nostra stessa identità. Nella sua carnalità fisica e miracolosa.
L’uomo si definisce appunto Umano perché è fatto di humus, cioe di Terra fertile e feconda, cioè prima di tutto è un essere in relazione con la terra ed è fisico.
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Il Corpo è il luogo del legame con la spiritualità. Soesman scrive: “attraverso il Tocco si prende coscienza di Dio”
Se modifichiamo, dimentichiamo, demonizziamo la relazione con il nostro Corpo e quello degli altri tradiamo il Senso profondo del nostro progetto su questa Terra come Esseri Viventi e Senzienti.
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Non è “solo” una questione filosofica e spirituale.
È un fatto che ha ripercussioni sul nostro modo di essere, sulla qualità delle nostre relazioni con gli altri, con noi stessi. È un fatto che si riflette sul nostro stato psichico, che può avere ricadute sui nostri stati d’animo e sul nostro equilibrio personale e sociale.
L’Uomo, per vivere, per sviluppare la pienezza del suo stato, delle sue potenzialità e della sua azione armoniosa con il resto del mondo, deve avere chiarezza, confidenza e fiducia nel proprio luogo di origine e vita: il Corpo.
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Se ci digitalizziamo, se pensiamo e agiamo come esseri digitali e virtuali, lasciando il posto all’Avatar di noi stessi, produciamo un mondo di fantasmi, in una sorta di suicidio collettivo in cui rinunciamo alla parte più caratteristica di noi stessi: la nostra Vitalità.
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Non siamo esseri digitali, non siamo schermi al plasma, non siamo composti da bit e parametri numerici. Se lasciamo che la nostra fisica tridimensionalità venga appiattita su uno schermo la nostra vita avrà lo stesso spessore dello schermo: diventerà piatta.
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Senza spessore.
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Siamo esseri Complessi, nella Vita non c’è solo ciò che la scienza del tempo riesce a modellare e codificare secondo i propri schemi e parametri, c’è dell’Altro: c’è la Coscienza.
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E’ il pulsare della Vita in ogni cellula, sedimento filogenetico di Memorie, Emozioni, Intenzioni e Intangibile.
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Quell’intangibile che gli antichi chiamavano Anemos, proprio ad indicare qualcosa di impalpabile. Il folle volo di Ulisse, il volo di Icaro in cui cadiamo è quello di voler dare nome all’indicibile, dimentichi del fatto che l’Anatomia non esaurisce la Poesia del Corpo, l’Essenza dell’Umano. Che è proprio affidata alla dimensione Corporea e carnale.
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La Corporeità è un mistero meraviglioso, sostituirla con la dimensione digitale è come voler comprendere l’essenza di una poesia attraverso l’analisi chimica dell’inchiostro con cui è scritta.
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Riprendersi il Corpo vuole essere uno strumento a disposizione di tutti per aiutare le persone a mantenere, coltivare, curare, la Consapevolezza e la Percezione del proprio Corpo e di ciò che lo sostiene in modo fondante e caratterizzante in modo distintivo e costitutivo, ovvero la SENSORIALITA, capacità di sentire, cioè conoscere e riconoscere, attraverso il proprio corpo.
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La prima intelligenza dell’Essere Umano, durante i nove mesi di gestazione, è sensoriale, essa guida lo sviluppo progressivo dell’essere, fino al compiersi perfetto che osserviamo alla nascita.
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Questo fatto dovrebbe farci riflettere su quanto sia sbagliato per il nostro equilibrio psicofisico lasciare addormentare, intorpidire e negare il Corpo e i suoi sensi.
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Riprendersi il Corpo è un invito attivo e concreto, semplice e accessibile a tutti, a praticare l’Esperienza della Corporeità per abbassare il livello di stress, mantenere una relazione sana e consapevole con il proprio strumento, quello più economico e accessibile a tutti, di Vitalità e serenità interiore, per rinforzare l’orientamento alla Salute, sedare l’ansia e stare a contatto con la Gioia.
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E’ possibile per tutti. Richiede solo la determinazione di voler essere Vivi e Svegli. Essere felici significa infatti essere consapevoli della pienezza che il Corpo ci offre. In ogni istante e in ogni condizione.
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